The only boy who could ever teach me was the son of a preacher man.


3 giugno 2500 | Shadetrack

I fienili sono posti di merda in cui fare l'amore, André non ne è mai stato così consapevole.
Sfila qualche filo di paglia dalle mutande, mentre le tira su assieme ai pantaloni, strizzando un occhio contro il fascio di luce che attraversa l'unica finestrella in cima all'ingresso e gli colpisce la faccia di taglio. C'è un caldo d'inferno lì dentro.
– Mbeh, com'è stato?
Daniel non si è ancora mosso, sbracato sulla vecchia tovaglia impiastricciata con una certa aria di appagata svogliatezza.
– Se ci becca tuo padre mi spara. - considera André, spiccio, mentre si allaccia le brache.
Daniel lo fissa con insistenza, gli occhi che, come i capelli corti e scarmigliati, hanno rubato le grasse sfumature del miele di castagno.
– Se ci becca tuo padre spara anche a te. - gli fa notare l'altro, con un mezzo sorriso obliquo ed un guizzo vago delle sopracciglia biondastre, come i fili d'erba secchi in estate.
Non ottiene in cambio che uno sguardo fastidiosamente penetrante, sicché gonfia le guance e produce uno sbuffo prolisso, stringendosi nelle spalle.
– Non lo so, Dan, non è troppo diverso dal ficcarlo dentro a una femmina.
Il sorriso che gli propina è tronfio e spavaldo in maniera direttamente proporzionale al disagio che trasuda nei gesti. Abbottona la camicia a metà sul torace umidiccio e deglutisce.
Daniel ingoia la delusione con una smorfia di sussiego svogliato, ma si tira finalmente in piedi e, con flemma un po' ostentata e un po' indolente, recupera i calzoni appesi al chiodo.
André, intanto, lo sbircia tra le dita allargate della mano con cui sfrega la faccia. Daniel ha diciassette anni, un paio più di lui, ma l'altezza è già simile e Vandoosler ha spalle più larghe: fa scivolare uno sguardo indolente lungo la sua schiena e, quando la camicia gliela nasconde, strizza le palpebre per finire di stropicciarle con pollice e indice.
Sussulta, irrigidendosi meccanicamente, quando le dita dell'altro gli si appendono ai pantaloni per ficcarci dentro qualcosa.
– I tuoi soldi, puttana.
André cava sveltamente di tasca le banconote sgualcite, avvolte intorno a una pila di monete, contando sedici dollari e nove pesos. Affila un sorriso raggiante.
Merci, è un piacere fare affari con t-e.
Il bacio gli sbatte sulle labbra inaspettato, pietrificandolo per un momento.
Insegue il sorriso strafottente di Daniel con occhi neri e smarriti, un'espressione incerta che fa scoppiare a ridere il figlio del pastore Woolf- che scrolla le spalle, raggiungendo la porta del fienile per rimuovere l'asse di legno che la sbarra dall'interno.
– Non farti beccare mentre te ne vai.