Step from the road, to the sea, to the sky.


21 giugno 2515 | Bullfinch

André respira coi polmoni spalancati, gli occhi pieni di sole e di spighe verdi.
Ha recuperato Liquorice allo spazioporto e tagliato per i campi sulla strada del ritorno. Adesso stringe le palpebre incontro alle dita gialle e moleste del mezzogiorno: si è fermato lungo il fiume, poco fa, e i capelli fradici si stanno già asciugando come paglia gialla al sole. Il mustang gli scalpita fra le gambe, insofferente per l'andatura contenuta, per il lungo, infinito viaggio che l'ha condotto dalle praterie di Greenfield a quelle di Bullfinch.
André gli assesta una manata lungo il collo forte e arcuato, strofinando con le dita il pelo corto, color vinaccia, ai lati della criniera.
Passando la lingua fra le labbra fissa un punto verso l'orizzonte, tra le ombre distanti di due edifici, probabilmente un ranch e una stalla. Oltre quelli, la Main Street di Timisoara; un oceano di sfumature verdi e gialle a separarlo dalla meta.
Gli tremano le mani, per un momento, quando un soffio di vento piega le teste rosse dei papaveri infestanti, allineati fra una striscia di sementi e l'altra, come una carezza invisibile. Deglutisce e piega lentamente la schiena, arcuandosi per posare le labbra fra le orecchie del cavallo e mormorargli qualche parola nel francese creolo di Shadetrack.

Gli schiocca un bacio sulla testa e si raddrizza con uno scatto fluido, tracotante, piantandogli i talloni nei fianchi e sprimacciando le redini con un fischio acuto, sradicato dal fondo del petto largo.
Liquorice non si fa pregare, affonda gli zoccoli anteriori nello sterrato e spinge con le cosce potenti, lucide di muscoli sotto il pelo raso, per lanciarsi al galoppo verso il cielo. Una freccia che taglia la pianura sconfinata. 

André non ha quasi bisogno di tenere le briglie: le abbandona del tutto quando, scivolando in basso con le spalle, trova con le dita i ciuffi della criniera del mustang e ci si aggrappa ululando, ridendo, accompagnando i sussulti dell'animale con guizzi estasiati dei muscoli.
Il vento sulla faccia, il sole nei capelli, il profumo dell'erba dentro il cuore.