For to fly.


9 luglio 2515 | Almost Home

Bolivar è immerso nella lettura, sbracato sul letto, una mano che tiene aperto il libro e l'altra in ostaggio fra i denti di Thiago, che gli morde le dita mentre Renee gliele sfrega contro i denti e sfogano, entrambi, la necessità di tenere il corpo impegnato in qualcosa; quando la porta automatica della cabina sibila e si schiude, tutti e tre gli animali presenti sollevano il muso per inquadrare l'andatura incerta, spossata, con cui André scivola attraverso l'ingresso e scavalca Argo, che dormiva acciambellato davanti alla porta, caracollando fino alla propria branda. Nel farlo, senza sorrisi né battute, slaccia i primi quattro bottoni della camicia e sfila dal tessuto la spilla da deputy, tirandola via a casaccio sul comodino come se scottasse. Il dogo bianco lo segue per un tratto, scodinzola, ma si ferma ai piedi del letto per masticare un lembo del lenzuolo con fauci piene di saliva e l'aria un po' irrequieta, ma soddisfatta. Vandoosler argina accuratamente lo sguardo perché non defluisca negli occhi blu di Renee, in una maniera che persino lui non può non notare. Schiude le labbra per dire qualcosa, richiudendo il libro con un dito fra le pagine, ma, come spesso accade, la voce si ferma a galleggiargli alla foce della gola, incatramata. Strofina le dita sul muso di Thiago e si lecca le labbra, scavando un solco verticale e profondo, tra le sopracciglia, che è l'unica ombra concreta nella sua espressione limpidamente allarmata. Trattiene a malapena lo scossone violento dei muscoli e dei nervi protesi all'azione, a una ribellione accorata ed energica, quando vede il compagno di stanza allungarsi sul letto, con la grazia molle di un animale sfinito, per sfilare in un fruscio di dita affusolate la bustina di switch custodita gelosamente sotto il cuscino: la contempla per una lunghissima manciata di secondi, nell'arco dei quali Bolivar fissa il suo profilo regolare, trafitto da tensioni sotterranee che non comprende, con apprensione solida e animalesca, oscillando sul filo della rabbia. Poi, inaspettatamente, la droga torna sotto al cuscino ed il viso sfatto di Vandoosler ci affonda sopra, in un fiotto d'aria sconfitto e intrappolato dalla stoffa. Dopodiché, ovattata, arriva la sua voce.
– Leggi ad alta voce per me, Bolivar; ne hai voglia?
Bolivar non si tira mai indietro.

 
Più tardi, durante la notte, lo sentirà strisciare fra le lenzuola e vedrà balenare, nell'orbita degli occhi socchiusi, la fiamma di un accendino.






Please give me second grace
Please give me a second face
I've fallen far down
The first time around
Now I just sit on the ground in your way


Now, if it's time for recompense for what's done
Come, come sit down on the fence in the sun
And the clouds will roll by
And we'll never deny
It's really too hard for to fly.