Your love alone is not enough.


6 maggio 2515 | Greenfield

Charlie sfiora il palmo della mano di André in punta di dita, attentamente, cavandosi fuori dai polmoni un sospiro affilato. Seduta sulla ringhiera di metallo ai piedi di una branda, le mani aggrappate alle sbarre e le gambe magre incrociate all'altezza delle caviglie, Brianna alterna uno sguardo attento, silenzioso e multiforme tra il viso di uno e quello dell'altra.
– Mi stai leggendo la mano? Perché dicono che la mia linea dell'amore sia--
Il commento goliardico, incerto, di André viene troncato da uno "shhh" soffiato all'unisono. Dondola uno sguardo smarrito, da bestia braccata, fra le due sorelle e si zittisce, infilando simbolicamente la coda tra le gambe.
Charlie piega la testa e appoggia le labbra sul palmo ruvido, poi risolleva il mento con uno scatto leggero. La luce che filtra attraverso la mezza persiana aperta di una finestra le taglia in obliquo l'espressione dura.
– …è caldo.
André si stringe nelle spalle, e così anche Brian.
– …fa caldo. - constata la pilota, inarcando lentamente le sopracciglia brune.
– Più caldo del normale. - spiega Charlie, cercando la sorella in tralice con una smorfia leggera. Torna a soppesare il sorriso casuale, un po' tentennante, del profeta che sembra chiederle in silenzio, attraverso gli occhi brulicanti, "e allora?".
Gli lascia la mano, si stringe nelle spalle e pesca dal taschino del camice un termometro; glielo ficca in bocca senza troppi complimenti e André smorfieggia, come un bambino, ma si rassegna a succhiarlo per i secondi necessari affinché emetta il suo trillo elettronico.
– Non hai la febbre. - è il responso assorto.
Brian incassa l'occhiata smarrita, insofferente e animalesca di André con un arricciarsi sardonico di un solo angolo della bocca. Loquace.
– Allora? - stavolta il profeta smotta a voce alta, allargando le braccia per poi lasciarle ricadere, inerti, trafitto dall'esasperazione.
Charlie gli fa cenno di tacere e, come sempre, ha il potere arcano di ridurlo a un silenzio belligerante. Lo guarda mordersi le labbra e raggiunge Brian, presso il lettino, per appoggiarle un avambraccio contro la spalla a mo' di trespolo.
– Il sangue è pulito, - gli spiega, sollevando l'angolo delle labbra in un ghigno sarcastico quando biascica, - A parte il tossicologico … - scrolla le spalle, come la cosa non la riguardasse. – Il punto è che hai un dna … versatile. Compatibile con certe modificazioni.
– Modificazioni. - André ripete come se dovesse sviscerare il senso nascosto di quella manciata di sillabe. Non ci riesce.
– Up genetici.
André sgrana gli occhi.
– Perché?
Charlie e Brianna scoppiano a ridere all'unisono, ma è la prima che gli risponde con una smorfia pigra.
– Che cazzo di domanda è, chiot? Concentrati sulla parte che puoi capire: l'energia e il calore del tuo corpo passano attraverso le mani, right? Conosco qualcuno che protrebbe aiutarti a rendere questa tua particolarità … utile.
– Utile a cosa. - André sfrega il palmo ruvido di una mano contro il lato del collo, passando la lingua sui denti e alternando tra le sorelle identiche lo sguardo allarmato che riserverebbe a due carnefici speculari.
– Guarire. - gli fa Charlie. Brian si libera del suo braccio incastrato sopra la spalla per alzarsi, scostando la frangia scura dagli occhi con una mano, e piantarsi davanti al profeta in cerca dei suoi occhi palpitanti. Si solleva sulle punte, sfregando una guancia liscia contro la sua, mal rasata, per rovesciargli un soffio dolciastro contro l'orecchio.
Saints do miracles, don't they?